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Progettazione di un impianto antifurto per casa! Parte [2/3]

Impianto antifurto DIY

blog.germanozocchio.com vuole dare seguito al primo articolo “ANTIFURTO PER LA CASA, LA GUIDA COMPLETA Parte [1/3]” dove abbiamo spiegato QUALI sono i componenti principali (e non) che costituiscono un impianto antifurto e PERCHE’ scegliere un impianto filare piuttosto che uno wireless o misto. A questo punto entriamo nel dettaglio ed affrontiamo la progettazione dell’impianto. In questo articolo tratteremo:

  • Le valutazioni da fare prima dell’acquisto
  • Progettare l’impianto antifurto
  • Guida all’acquisto

LE VALUTAZIONI DA FARE PRIMA DELL’ACQUISTO

Ci sono molteplici aspetti da tenere in considerazione prima dell’acquisto:

  1. Ho dei corrugati appositamente installati per stendere i cavi per un impianto filare?
  2. Ho animali domestici in casa, se sì di che dimensione?
  3. Che grado di sicurezza voglio dare al mio impianto (sembra una domanda banale, la cui risposta solitamente è IL MASSIMO, ma potrebbe cambiare totalmente la tipologia di impianto da installare)
  4. Cosa sono e come suddivido le zone?
  5. Che cavi devo comprare?
  6. Quale è il budget a disposizione?

Ci sono una miriade di fattori da considerare, questi sono solo un esempio.

Ma tagliamo la testa al toro ed iniziamo a verificare l’impianto elettrico di casa.

E’ stato previsto un impianto antifurto?
Solitamente le case moderne hanno dei corrugati di un colore dedicato all’impianto in questione (la normativa ha scelto il MARRONE come colore standard, ma molti impianti utilizzano un colore diverso). Questo impianto viene centralizzato in una cassetta di derivazione dove dovrà essere installata la CENTRALE e l’eventuale UPS. Da questa scatoletta partono tutti i corrugati che terminano ai SERRAMENTI (porte e finestre), alla SIRENA ESTERNA ed alle TASTIERE (se non l’avessi già fatto leggi l’articolo su COME E’ COMPOSTO UN IMPIANTO ANTIFURTO).
Senza questi corrugati dovremo prendere in considerazione due strade: impianto totalmente wireless oppure predisposizione da parte di elettricisti e muratori dei corrugati necessari.

Ho degli animali domestici, creano problemi di falsi allarme?
La risposta è sì qualora l’impianto non venga installato in modo adeguato. I sensori, specialmente quelli volumetrici di movimento (o PIR), non sono in grado di distinguere un ladro da un cane. Quelli di nuova generazione (a due o tre tecnologie) però, se tarati come Dio comanda, consentono di rilevare i movimenti solo per organismi che superano una certa dimensione. Su ogni sensore ci sono dei potenziometri che consentono di aumentare o diminuire la sensibilità (conviene verificare la presenza di questa possibilità prima di effettuare l’acquisto, ma ormai sono presenti su quasi tutti i sensori PIR).
I sensori a barriera tenda da interno invece non sono regolabili. Se avete intenzione di installarne qualcuno sopra le porte assicuratevi che il vostro animale non oltrepassi mai quel sensore quando l’antifurto è armato.
I sensori a barriera da esterno (quelli a doppio fascio per intenderci) vanno installati ad un’altezza di circa 1mt/1,5mt dal suolo. Come abbiamo anticipato nell’articolo precedente questo sensore segnala l’allarme solo se entrambi i fasci infrarosso vengono interrotti. Per questo motivo, se installati ad un’altezza corretta, il vostro animale non dovrebbe mai interromperli entrambi (a meno che non sia capace di arrampicarsi sulla porta per arrivare alla maniglia).

Che grado di sicurezza voglio dare al mio impianto antifurto?
La maggior parte delle persone direbbe “IL MASSIMO!”. Come potrete immaginare IL MASSIMO è direttamente proporzionale ad IL BUDGET.
Nell’articolo precedente ho espresso un parere personale sul tipo di impianto che installerei al vostro posto. L’impianto filare è tra i più costosi proprio perché richiede un lavoro elettrico, nella peggiore delle ipotesi anche un lavoro di muratura ed un impiantista che sia competente e vi installi tutto l’impianto (oltre a vendervelo, chiaramente).
Qualora il budget non fosse troppo alto (ma neanche troppo basso) vi suggerisco l’impianto misto. In questo caso prevederei dei sensori via cavo per:

  • ogni serramento (porta e finestra)
  • le barriere esterne
  • la sirena esterna
    Mentre lascerei i sensori interni wireless.
    Fatto questo avremo un buon grado di sicurezza sui sensori direttamente accessibili dall’intruso senza dover prevedere troppi cavi in giro per casa.
    Ultima nota da considerare è la possibilità di collegare l’impianto antifurto con le Forze dell’Ordine. Dovete tenere presente che potete effettuare questa operazione solo ed esclusivamente presentando il modulo apposito alle Forze dell’Ordine insieme all’OMOLOGAZIONE dell’impianto antifurto. Quindi se l’impianto antifurto NON è stato installato da personale competente ed omologato NON POTRETE collegarlo alle FdO.

Quali e quanti sensori devo prevedere per il mio impianto antifurto?
Di base, ogni impianto antifurto deve prevedere:

  • Sensori magnetici a vista per tutte le finestre e porte
  • Sensori magnetici da incasso per le porte blindate
  • Barriere esterne lungo le pareti dove è presente una porta o finestra
  • Sensori volumetrici PIR nelle aree principali (ingresso, salotto, camera da letto)

Tutti gli altri sensori sono a vostra discrezione. Tenete in considerazione sempre il budget e quanta sicurezza volete dare. Il mio consiglio è comunque di non esagerare con sensori “inutili” in quanto diventa solo difficile la gestione, il setup ed il mantenimento dell’impianto.
Una volta che un ingresso ha il sensore magnetico e la barriera esterna diventa “inutile” un sensore a tenda sopra la porta, per intenderci.

Cosa sono le ZONE?
Vi ricordo che per ZONA si intende il singolo sensore e non LA STANZA da proteggere.
Ogni zona può avere determinate caratteristiche configurabili dalla centrale:

  • Perimetrale: si associano a questa zona tutti i sensori che devono segnalare l’allarme APPENA si apre il circuito.
  • Ritardo: si associano a questa zona tutti i sensori che devono segnalare l’allarme solo dopo un tempo prefissato configurabile dalla centrale (solitamente porte di ingresso).
  • Interna: si associano a questa zona tutti i sensori (solitamente volumetrici) interni all’abitazione.
  • Emergenza H24: si associa a questa zona solitamente il tamper.

Tenuto in considerazione queste caratteristiche ci sono delle regole che consiglio di seguire:

  1. Le porte di ingresso devono necessariamente essere impostate su RITARDO. Nel momento in cui tornate a casa ed aprite la porta non deve scattare l’allarme ma la centrale deve darvi il tempo di disarmarla per un tempo prefissato (generalmente 10/15 secondi).
  2. Tutte le porte, le finestre ed i sensori esterni dovrebbero essere impostate come PERIMETRALI in maniera tale da dare l’allarme appena un ladro tenta di avvicinarsi al serramento.
  3. Qualora installiate una barriera esterna prima della porta d’ingresso dovrete considerare di configurarla come RITARDO altrimenti non farete in tempo a raggiungere la porta che la centrale darà l’allarme.
  4. I sensori volumetrici e tenda interni all’abitazione dovranno essere impostati come INTERNO così da essere disarmati con la modalità NOTTE/IN CASA. In questa maniera sarete liberi di gironzolare per casa senza dare l’allarme ma avere allo stesso tempo i serramenti armati.

Come suddivido le zone?
Come avrete capito le zone sono i singoli sensori. In un impianto wireless dovremmo poter gestire un elevato numero di zone wireless (in alcuni sistemi addirittura 100 e passa sensori). In questo caso non mi preoccuperei di come suddividere le zone in quanto ogni sensore sarà configurabile come preferiamo da centrale.
Mi soffermerei invece sulle zone filari. In questo caso dobbiamo contare i sensori e trovare una centrale che ci consenta di gestire tutte queste zone singolarmente.
Possiamo inoltre decidere di raggruppare le zone. Si tratta di una tecnica che consiglio di utilizzare per un massimo di tre sensori e consiste nel collegare i sensori in serie formando sulla centrale un unico sensore ed occupando di conseguenza una sola zona. Quando uno dei sensori rileverà un’intrusione la zona andrà in allarme. Ma stante attenti perché in questa maniera non sapremo quale dei tre sensori è andato effettivamente in allarme.
Potete utilizzare il raggruppamento in serie delle zone per una stanza con tre finestre, per esempio. Collegando i tre sensori in serie avremmo una sola zona occupata per tutte e tre le finestre. Se una delle tre finestre venisse aperta (a centrale armata) avremmo un’allarme sulla relativa zona, ma non sapremmo quale delle tre finestre è stata aperta.

Cos’è il tamper?
Come vi ho anticipato il tamper è il circuito anti manomissione dell’impianto. Bisogna però distinguere il tamper di un sensore filare da quello di un sensore wireless.
Tutti i sensori wireless hanno un tamper integrato di cui non ci perdo molto tempo. Il funzionamento è semplice, qualora il malintenzionato tentasse di manomettere il sensore questo manderà un’allarme alla centrale.
Perderei tempo invece sui sensori filari. Tutte i componenti dotati di elettronica (PIR volumetrici, barriere, sirene etc) hanno una morsettiera dedicata al tamper. Dovete immaginare il tamper come un cavo continuo che parte da un morsetto A della centrale, passa per tutti i sensori elettronici e termina nel morsetto Z della centrale. Impostando la zona come EMERGENZA/H24 consentiremo alla centrale di monitorare eventuali tagli dei cavi o tentativi di manomissione. Se il morsetto è in corto circuito i cavi sono tutti collegati; se il circuito dovesse aprirsi significherebbe che qualcuno sta manomettendo l’impianto. In tal caso verrebbe data l’allarme anche a centrale disarmata!
Approfondiremo il tamper nella prossima (ed ultima) parte dedicata all’installazione dell’impianto.

Che cavi devo comprare?
Il tipo di cavi da comprare dipende dal tipo di sensori che andremo ad installare. E’ molto probabile che abbiate bisogno di più tipologie di cavi.

sensore-magnetico-1.jpg

I sensori magnetici hanno soltanto due poli che vengono interrotti quando i magneti si allontanano, aprendo di conseguenza il circuito. Per questo sensore è necessario quindi un cavo bi-polare 2×0,22mm (“2x” indica il numero di cavi mentre “0x22mm” indica la sezione del singolo cavo).

Sensori elettronici (PIR/volumetrici, barriere)
I sensori dotati di elettronica necessitano di due poli che portano l’alimentazione ed almeno due poli che portano il segnale. Dico “almeno” due poli perchè questi sensori dispongono del tamper, il quale richiede altri due poli.

In questo caso consiglio di utilizzare un cavo 4+2 poli composto quindi da 2×0,50mm (alimentazione) e 4×0,22mm (segnale + tamper) per 6 poli totali.

cavo-6-poli.png

Sirene
La sirena funzionerebbe come i sensori elettronici ma ha una caratteristica aggiuntiva. Nella sirena esistono dei morsetti aggiuntivi necessari al visualizzatore di stato. Per visualizzatore di stato intendo la funzione che segnala, tramite un lampeggio da parte della sirena, quando l’impianto è armato. Potete decidere se utilizzare o meno questa funzione semplicemente collegando o meno i rispettivi morsetti dedicati. Se volete utilizzare questa funzione vi servirà un cavo con almeno 6+2 poli (segnale + tamper + visualizzatore di stato). In caso contrario andrà bene un cavo 4+2 poli (segnale + tamper + alimentazione).

cavo-8-poli.png

Ho acquistato tutto il materiale. Ora cosa devo fare?
Con la prima parte dell’articolo “Impianto antifurto per casa, la guida completa! Parte [1/3]” abbiamo visto le componenti che formano un impianto antifurto. Con la seconda parte dell’articolo abbiamo visto come progettare un impianto antifurto.
Nel prossimo ed ultimo articolo vedremo come installare il nostro impianto antifurto per la casa!