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Impianto antifurto per casa, la guida completa! Parte [1/3]

Impianto antifurto DIY

IWanToMakeIt esordisce con un primo articolo dedicato agli impianti antifurto per la casa. In questi tempi ognuno di noi desidera installarne uno per sentirsi più al sicuro, proteggere i propri averi. Ma come ci muoviamo in questo mondo di squali? Quali sono le caratteristiche minime che deve avere? E' meglio un sistema wireless o filare? Cosa cambia? E se ho un animale domestico?

Con questa guida ti aiuterà a comprendere meglio come è composto e quali requisiti minimi deve avere un impianto antifurto per la casa.

Come è composto un impianto antifurto per la casa?

Un impianto antifurto residenziale ha le seguenti componenti MINIME:

1. Centrale

La centrale è il cuore di tutto l'impianto. E' il componente attivo che si occupa di gestire tutti gli eventi, attivare e disattivare l'impianto, azionare la sirena, gestire le zone. E' possibile installare solo e soltanto una centrale per ogni impianto antifurto pertanto dovrà  essere pari o superiore (meglio superiore per eventuali sviluppi futuri) alle vostre necessità.

Ma come scegliere la giusta centrale? Anzitutto dovete decidere se l'impianto sarà  wireless, filare o misto (approfondiamo la scelta successivamente) e quante zone dovete proteggere.

Le zone

Per ZONA si intende la somma di tutti i sensori che andremo ad installare all'interno ed all'esterno dell'abitazione. Facciamo un esempio:

  • Ingresso: 1 porta blindata, 1 finestra
  • Salotto/cucina: 3 finestre, 1 porta-finestra, 1 sensore di movimento
  • Bagno: 1 finestra
  • Camera da letto: 2 finestre, 1 sensore di movimento
  • Taverna: 1 finestra, 1 porta blindata, 1 sensore di movimento
  • Esterno: 4 barriere

La somma di tutti i sensori è 18 pertanto la nostra centrale dovrà  gestire ALMENO 18 zone oltre le sirene ed il tamper.

Per chi non lo sapesse il TAMPER (o H24) è la zona anti manomissione. Il tamper si occupa di mandare un allarme quando un sensore viene manomesso. Senza tamper la centrale potrebbe non accorgersi di una manomissione (tramite taglio di un cavo o disattivazione di un sensore) quando l'allarme non è inserito. Il tamper invece consente di far scattare l'allarme anche a centrale disarmata, motivo per la quale si chiama zona H24.

Generalmente il tamper è da tenere in considerazione nel conteggio delle zone solo quando l'impianto è filare. Nei sistemi wireless il tamper viene gestito dal singolo sensore e non occupa una zona.

Connettività e funzioni

In ultimo bisogna considerare le funzioni e la connessione che offre la centrale. Ci sono centrali che offrono la APP per smartphone e richiedono quindi un accesso ad internet (verificare se tramite cavo di rete o Wi-Fi) ma conviene accostarle ad un combinatore GSM (tramite SIM) qualora doveste ritrovarvi senza linea internet causato da un black-out. Una funzione obbligatoria è la funzione "in casa" o "notte" che consente di armare l'impianto ma di farci muovere tranquillamente per tutta la casa. Alcune centrali consentono di configurare molteplici scenari o comunque di selezionare quale zona by-passare. Tramite questa funzione possiamo decide che d'estate armeremo tutte le porte/finestre che danno sulla strada ma allo stesso tempo di muoverci liberamente tra il giardino e la cucina senza far scattare l'allarme.

A mio parere nel 2020 non ha più senso installare un impianto tradizionale che sfrutta la linea telefonica. La direzione è che tutte le linee telefoniche vengano sostituite con il VoIP (numerazioni digitali) e quest'ultime non vanno molto d'accordo con i sistemi antifurto. Il mio consiglio è centrale con accesso ad Internet, scheda SIM ed APP sul cellulare.

2. Sensori

I sensori sono i componenti (attivi o passivi) che si occupano di segnalare alla centrale eventuali intrusioni. Ci sono molti tipi di sensori ognuno dei quali ha un compito ben specifico ma tutti hanno lo stesso principio di base: qualora si verifichi un'intrusione il sensore "aprirà" il circuito (nel caso di impianti filari) o manderà un impulso alla centrale la quale si occuperà di segnalare l'allarme.

Magnetico

Il sensore magnetico è composto da 2 componenti magnetiche la cui funzione è la più semplice in assoluto: quando i due contatti sono ravvicinati (generalmente max 0,5 cm) il circuito è "chiuso" (porta/finestra chiusa) quando i contatti sono distanziati il circuito è "aperto" (porta/finestra aperta). Se la zona è armata ed i componenti si allontanano la centrale fa scattare l'allarme. L'installazione è solitamente destinata a tutte le porte e finestre.

Ci sono diversi tipi di contatti magnetici ma a noi interessano principalmente quelli da incasso (da installare sulle porte blindate) e quelli a vista (da installare su tutte le porte e finestre che vogliamo proteggere). Ci sono inoltre contatti magnetici destinati alle porte basculanti dei box (per via del materiale stesso della porta il quale potrebbe creare un falso allarme) ed alle finestre vasistas.

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PIR

I sensori di movimento PIR vengono solitamente installati all'interno delle singole zone da proteggere (camera da letto, salotto, corridoio etc). Sono componenti attivi in quanto la loro elettronica consente di rilevare movimenti all'interno della stanza. In commercio esistono sensori PIR con diverse tecnologie (infrarosso, infrarosso + DMT ed infrarosso + DMT + microonda). Maggiori sono le tecnologie utilizzate, minori sono i falsi allarmi causati da animali.

Sul mercato sono presenti anche sensori PIR da esterno per proteggere giardini piuttosto che vialetti etc.

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Barriera

I sensori a barriera (o tenda) creano un fascio infrarosso che genera un allarme quando quest'ultimo viene interrotto. Sono installati lungo i muri esterni dell'abitazione ma esistono anche sensori da interno installabili sopra le porte.

Conviene verificare le caratteristiche di ogni barriera in quanto sul mercato si trovano sia quelli monolaterali che bilaterali. Generalmente ogni barriera riesce a coprire circa 8/12 metri per singolo lato pertanto bisogna studiare il loro posizionamento per garantire la maggiore copertura possibile.

La differenza tra quelli da esterno e quelli da interno è prevalentemente il numero di fasci che vengono prodotti. Quelli da esterno erogano un fascio parallelo al suolo ed un secondo fascio diagonale (regolabile solitamente da 2 a 8 metri circa). Questo sensore segnala una intrusione solo se ENTRAMBI i fasci vengono interrotti. Questa soluzione è ottima per chi possiede degli animali che tendono ad arrampicarsi lungo le porte e finestre ma soprattutto consentono di segnalare un tentativo di intrusione PRIMA che i ladro possa operare direttamente sul serramento (evitando di conseguenza una spesa per riparare la serratura).

Le barriere da interno invece erogano un singolo fascio perpendicolare al suolo e generano un allarme appena quest'ultimo viene attraversato.

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3. Sirena

Deve essere installata ALMENO una sirena esterna e deve essere posizionata sul lato più visibile della strada. Questa si occupa di emettere un forte suono e luci nel momento in cui l'allarme dovesse azionarsi. Il suo compito è quello di dissuadere i ladri dal furto e di avvisare i vicini/passanti che c'è un tentativo di intrusione in corso.

Qualora l'abitazione risultasse grande ed in una posizione isolata rispetto i vicini potrebbe convenire installare sino ad una sirena per lato. Questo per aumentare le probabilità  che qualcuno nei dintorni si accorga dell'allarme.

Qualora voleste aggiungere un'ulteriore accortezza potete installare una sirena da interno e nasconderla in un posto difficile da raggiungere così che i ladri non possano trovarla per metterla fuori funzione. Questo aumenta ancora di più l'efficacia dell'impianto.

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4. Tastiere

Le tastiere servono per attivare e disattivare l'impianto antifurto. Bisogna installarle in prossimità degli ingressi/uscite in maniera tale da consentire all'utente di armare l'impianto quando sta uscendo o disarmarlo quanto sta entrando.

Dalla tastiera l'utente può: armare la centrale, disarmarla, inserire il programma "in casa" o "notte", modificare la password di accesso.

Mi raccomando le tastiere devono essere installate solo all'interno dell'abitazione e mai all'esterno.

4. Gruppo di continuità (UPS)

Non può mancare il gruppo di continuità (o UPS o batterie) per mantenere attiva la centrale anche in caso di mancanza di corrente elettrica.

Se dovesse saltare la corrente e la centrale rimanesse senza alimentazione... avreste installato un impianto antifurto per nulla!

Alcune centrali hanno delle batterie integrate che garantiscono un periodo di autonomia ma conviene verificare con il produttore quanto effettivamente sono in grado di garantire in termini di alimentazione.

Io ho affiancato, oltre alla batteria interna da circa 30 minuti, un UPS per garantire corrente elettrica per diverse ore.

Oltre a questi che altri componenti può avere un impianto antifurto?

Oltre ai componenti MINIMI che ho elencato sopra, gli impianti antifurto possono avere altre interessanti componenti. Non sono indispensabili ma possono tornare comode!

5. Nebbiogeno

Non si può rubare ciò che non si vede!

Non ho mai avuto il piacere di provarli ma voci di utilizzatori mi confermano che la stanza si riempie di nebbia nel giro di pochi secondi. La nebbia è assolutamente atossica e non nociva, inoltre non sporca!

Il nebbiogeno si aziona nel momento in cui suona l'allarme ed il ladro si trova all'interno della stanza in cui è installato.

6. Proxy

Un altra funzione interessante è il proxy tramite tag a contatto.

Utile per armare e disarmare la centrale tramite un apposito tag semplicemente avvicinandolo all'apposito lettore. In questa maniera evitiamo di dare il codice dell'allarme a persone terze (quali badanti o altri) o doverlo scrivere su qualche foglietto.

7. Radiocomandi

Come il proxy ma tramite un radiocomando simile a quello per il cancello del box. Hanno una portata limitata e consentono di interagire con la centrale senza l'utilizzo del codice.

E' meglio un antifurto filare, uno wireless oppure uno misto?

La domanda che tutti stavamo aspettando! Quale impianto scegliere e perché conviene installarne uno piuttosto che l'altro?

Impianto filare via cavo

Io sono un amante dei sistemi filari. Mi danno maggior senso di sicurezza oltre a non dovermi ricordare di cambiare batterie ai sensori ciclicamente. Sono gli impianti più difficili da installare ed alcune centrali sono configurabili solo ed esclusivamente tramite personale autorizzato e competente. L'aspetto negativo è il costo della manodopera che potrebbe raddoppiare l'investimento del solo acquisto dell'impianto antifurto.

E' consigliabile affidarsi a persone esperte e competenti per installare questa tipologia di impianti antifurto. Dei piccoli errori potrebbe compromettere il funzionamento dell'impianto.

La manomissione di questa tipologia di impianti può avvenire solo agendo direttamente sui cavi o sui sensori.

Impianto wireless senza fili

I sistemi wireless sono relativamente semplici da installare. Bisogna solo individuare il luogo più adatto dove installare i sensori e la centrale ma non richiedono nessun tipo di manodopera. Potrebbe installarli anche un bambino e dopo qualche falso allarme di prova avrebbe realizzato il suo primo impianto antifurto! Bisogna però stare attenti alla portata dei sensori, se li installate troppo distanti dalla centrale potrebbero non funzionare correttamente.

In commercio esistono degli attrezzi che creano disturbo sulle frequenze dei sensori (chiamati "jammer") il cui scopo è di manomettere gli impianti antifurto.

Consiglio questa tipologia di impianto solo se si vuole contenere al massimo la spesa e non si hanno troppe pretese (soprattutto se non tenete in casa oggetti di estremo valore).

Impianto misto

I sistemi misti offrono una centrale con la capacità di gestire dei sensori senza fili ma hanno la morsettiera per gestire anche le zone filari. Generalmente queste centrali possono gestire un grande numero di sensori senza fili (alcune centrali addirittura fino a 100 sensori) ma poche zone filari (solitamente meno di 10).

Potrebbe essere il giusto compromesso tra "voglio un impianto filare" ed il "non voglio stendere troppi cavi in giro per casa". Una buona idea potrebbe essere installare i sensori interni wireless mentre quelli esterni (sirena compresa) collegati via filo alla centrale.

Bene! Ora so come è composto un impianto antifurto per casa; ma quali sono i prossimi passi?

Con questa guida abbiamo appreso i componenti principali (e non) di un impianto antifurto per casa. Nella prossima guida vedremo gli aspetti da tenere in considerazione prima di installare un impianto, come installare tutti i componenti, quali cavi comprare (nel caso di impianti filari o misti) e come testarlo prima di metterlo in produzione!

Approfondiremo inoltre cos'è il tamper, tutti i modi per utilizzarlo e come contare e gestire le zone del nostro impianto antifurto!